ANCHE I PINK FLOYD POSSONO SBAGLIARE
una storia di lucida follia, tra Teatro, Musica e Danza
scritto e diretto da Alessandro Martorelli
produzione: Teatranti tra Tanti
Attori Ruolo
Alessandro Scafati Lorenzo Donati
Alessandro Martorelli Direttore
Antonio Pellegrini Tommaso Balestra
Maria Beatrice Lo Re Sara Donati
Alberto Santucci Domenico Donati
Natascia Pietrangeli Commissario Fiorenzi
Gianluca Zanellato Barista
The Pink Floyd Tribute Band
Marco Castellani Voce, Chitarra
Giovanni Baldino Chitarra
Federico Carpita Chitarra
Paolo Castellani Tastiere, Voce
Fabrizio Del Grosso Tastiere, Programmazione
Mauro Lopez Batteria
Daniele Gasparrini Basso
Marco Brozzi Sax, Voce
Giordana Piedimorsi Voce
Ballerini Centro Danza Art Noveau
Regia Alessandro Martorelli
Scenografie Mardin Nazad
Coreografie Alessio Colella
Luci Mario Angeloni
Audio e Programmazione Video Gianluca Occhiuzzi, Roberto Perugini
Quella di Lorenzo è una storia segnata dallo scontro reale con la società e con i suoi esasperanti meccanismi, che lo conduce in una spirale di emozioni negative, che sfoceranno poi in reazioni incontrollate fino ad allora solo immaginate. Una storia “orribile o piacevole, a seconda dei punti di vista”, come annuncia lo stesso Lorenzo, dall’istituto di cura dove è rinchiuso. E la racconta con amara ironia, sfruttando come colonna sonora “Dark side of the moon” dei Pink Floyd, che si sposa perfettamente con le atmosfere che rivive e con i temi che lui tocca.
“Anche i Pink Floyd possono sbagliare” è uno spettacolo crudo e ironico , con il sottofondo di una colonna sonora senza tempo che coinvolge il pubblico e lo trascina in un vortice di emozioni sin dalle prime battute.
Attraverso la struttura narrativa del flash back lo spettatore è invitato a scoprire e soprattutto a capire le motivazioni che hanno condotto il protagonista a tale epilogo. Tutte le musiche e le coreografie e la computer grafica sono rigorosamente realizzate dal vivo, ma ovviamente non è necessario essere dei fan Pink Floyd per essere partecipi dello spettacolo.
Anche i Pink Floyd possono sbagliare è uno spettacolo contemporaneo, con una forte caratterizzazione sociale, che si avvale del principio della “multidisciplinarietà”. Tutta la storia infatti viene abilmente costruita in modo che tutte le discipline siano al servizio del racconto, che si sviluppa nelle varie costruzioni recitative, visive e sonore, perfettamente armonizzate tra loro e ciò permette un’ immersione completa nella storia da parte dello spettatore, che ne viene coinvolto attraverso il testo, la musica, la danza e le immagini (Alessandro Martorelli)